Dsquared2 ha riaperto, con un nuovo concept, il suo flagship milanese al civico 4 di via Verri, nel cuore del Quadrilatero di Milano.
Il nuovo concept è stato progettato dallo studio Storage Associati, partner dei designer dal 2003 per tutte le boutique mondo nonché per l’headquarter di via Ceresio.
Lo spazio che si sviluppa su 450 mq. rivoluziona il gusto del passato e incarna un continuo dialogo con la città che lo ospita: Milano. Dialogo che diventa omaggio, in un susseguirsi di reference colte e iconiche ma mai nostalgiche.
Un elogio ragionato ma appassionato all’estetica domestica di certi atri della borghesia meneghina, al buongusto modernista, all’ottimismo consapevole del design italiano. Manifesto di un’eleganza che ha rapito Dean e Dan Caten che qui hanno trovato casa e ironicamente si definiscono ‘Born in Canada and Made in Italy!’.
L’ingresso è la rilettura contemporanea della grande hall di un palazzo milanesissimo, nella scelta dei materiali e nel lusso understated, come nelle forme e nelle geometrie in tensione tra loro. È un luogo accogliente e famigliare perché condiviso e conosciuto.
Un monumentale portale in ferro color ottanio con dieci grandi oblò è la quinta che si affaccia sulla strada, offrendo una mediazione architettonica tra interno ed esterno. Ai lati vetrine spaziose e quasi panoramiche.
La suddivisione interna è ritmata da materiali che diventano set sensoriali diversi per ogni collezione. Il banco si fa reception, con due lampade Atollo e un rivestimento in legno da schedario vintage. Le esposizioni prodotto con specchio si rifanno a guardaroba da anticamera anni ’50.
Ogni stanza è indipendente, con il proprio mood e il proprio sapore. L’imponenza dei marmi viene domata fino a renderla domestica. Mini-piastrelle verdi, moquette, cemento e materiali grezzi convivono.
Le pavimentazioni si diversificano, creando un puzzle di marmo a terrazzo con fughe colorate, cemento e carpet bicolore, alternando zone morbide e zone fredde. Anche questo è un richiamo alla tradizione milanese della completa diversificazione delle decorazioni casalinghe stanza per stanza, tipica degli anni ’30.
L’arredo è stato pensato e realizzato completamente su misura, dalle sedute alle lampade, dai tavoli in marmo con piani intermedi a contrasto che creano grafismi De Stijl, ai mobili espositivi che citano il passato riproponendolo con una funzione contemporanea come i ripiani con intreccio in metallo ad immagine della paglia di vienna della storica sedia di Michael Thonet.
Addentrandosi fino all’ultima sala si arriva alla zona denim e bambino, dall’estetica industriale, con teche al neon ed espositori in tubolare cromato e ripiani in vetro. Il pavimento è in gomma come in un’officina, altra anima più nascosta ma fondamentale della città del design.